gli higlights della finale
LA TATTICAValverde si affida al suo once inicial con i recuperi di Yuri e Nico Williams sulla fascia sinistra, a destra confermatissimi De Marcos e Iñaki Williams, in avanti Sancet dietro a Guruzeta, confermati Vivian e Paredes in difesa e classico doble pivote con De Gallarreta a costruire e Prados ad interdire, Julen Agirrezabala titolare nelle partite di Copa. L’Athletic ha il primo compito di evitare calci piazzati, che favorirebbe la fisicità del Mallorca in questi frangenti di gioco dove Muriqui è il pericolo pubblico numero uno, ma allo stesso tempo trovare il modo di far uscire dalla propria area i tre centrali difensivi disposti dal “Vasco” Aguirre e trovare le falle tra le linee difensive.
Ph: Athletic Club. In piedi: I. Williams, Paredes, Sancet, Vivian, Agirrezabala
Accovacciati: De Marcos, De Galarreta, Prados, N. Williams, Guruzeta, Berchiche.
IL MATCHLe due squadre ci mettono un attimo a togliersi di dosso la tensione per la finale, l’Athletic sembra più attendista ed è il Mallorca a prendere più coraggio, soprattutto con Lato e Darder sulla sinistra. Il primo tentativo e di De Gallarreta che ci prova di sinistro da fuori area ma la palla esce di poco.
Al 20’ Nico alleggerisce all’indietro senza accorgersi di servire Muriqui, il kossovaro controlla con il sinistro, Paredes gli lascia spazio e l’attaccante maiorchino spara dai venti metri un tiro potente ma centrale che Agirrezabala devia sopra la traversa in maniera un po’ goffa. Dal d’angolo, il secondo in successione, il Mallorca passa in vantaggio: Darder batte dalla bandierina dalla destra, Samu prolunga di testa e Gonzales dal limite calcia al volo di sinistro ma Prados ribatte, la palla giunge a Copete che di destro trova la porta ma Julen riesce a respingere purtroppo sui piedi di Raillo che, pressato da Paredes, intelligentemente scarica su Rodiguez che trova la rete con un bel destro liftato per il vantaggio maiorchino, senza che Vivian possa intervenire.
L’Athletic è scosso e le gambe si irrigidiscono, Iñaki prova alcune volte l’azione personale ma non incide, il pressing di Prados è generoso ma poco efficace, la via di Nico è quella più pericolosa, tant’è che Valjent lo segue ovunque a sinistra e appena riceve il pallone anche Gonzales lo raddoppia.
L’Athletic prende coraggio, al 30’ Paredes sradica un pallone centrocampo e aziona Guruzeta che temporeggia sulla trequarti aspettando l’arrivo di De Marcos che crossa di prima per Sancet, il Mallorca respinge corto dove si avventa il numero 12 bilbaino che si coordina al volo e calcia in porta ma Greif è reattivo e blocca a terra la palla indirizzata nell’angolo basso. Otto minuti dopo Nico ha spazio sulla sinistra, evita l’arrivo di Dominguez e chiede l’uno-due a Guruzeta in area, Nico taglia dietro le spalle di Valijent e defilatissimo batte Greif. Sarebbe il pareggio ma Williams jr è in fuorigioco per un braccio e il gol viene subito annullato prima dall’arbitro e poi dal VAR.
il gol annullato a Nico Williams
Il Mallorca avrebbe l’occasione per raddoppiare al 41’, sempre su azione di calcio d’angolo per il Mallorca, ma Yuri salva a botta sicura di Copete prima che l’arbitro fermi il gioco per un fallo in area su Paredes. Al 45’ Yuri si propone sulla trequarti di sinistra serve De Gallarreta, Nico accelera senza palla e riceve il filtrante di Galaxy ai limiti dell’area piccola ma incredibilmente manda fuori di pochissimo con Greif in uscita. Un minuto dopo ci prova Guruzeta dai venti metri, incrociando sul secondo palo ma la palla esce di pochissimo anche stavolta. Dopo questa azione si chiude il primo tempo.
Alla ripresa Valverde inserisce Vesga per un generoso ma poco produttivo Prados. Il Mallorca potrebbe raddoppiare dopo un minuto: lancio di Muriqui, Vivian in vantaggio si fa spostare da Larin che controlla e calcia a botta sicura dai limiti dell’area ma Julen è strepitoso ad allungarsi sulla sua sinistra e deviare il pallone evitando il raddoppio avversario.
Su una rimessa dal fondo, Greif scivola, Sancet recupera e lancia Guruzeta in un due contro uno ma invece di servire Nico l’attaccante sbaglia il passaggio e lo stesso Greif recupera la sfera. Al 49’ Nico sbaglia il passaggio in verticale per Sancet, Rodiguez controlla ma Vesga e Nico lo aggrediscono strappandogli il pallone, l’11 bilbaino controlla e serve Sancet tra le maglie maiorchine e, dopo un delizioso controllo di esterno destro, scaglia in porta il gol del pareggio, un bel tiro sul secondo palo dove Greif non può far nulla.
lo splendido gol di Sancet per il pareggio
L’Athletic prova a controllare i ritmi del gioco, ma una palla buttata in area da Gonzales trova Muriqui quasi sul fondo campo a sinistra, il kossovaro calcia un campanile ed incredibilmente prende il palo opposto con Agirrezabala un po’ sorpreso dall’esito del tiro. Dalla parte opposta Nico è on fire, salta Gonzales e affronta Valjent, cross basso in mezzo all’area ma suo fratello Iñaki si fa passare la palla tra le gambe davanti la porta. Valverde sceglie Unai Gomez per De Gallarreta per avere più dinamismo.
Le squadre iniziano a sentire il peso della partita e solo al ’92 le ultime emozioni: Vivian recupera un pallone contro Muriqui dalla trequarti e scaglia un violento destro in porta, Greif non sembra preciso e respinge la palla. Un minuto dopo De Marcos recupera un pallone con Radonjic scivolato su un pessimo terreno, crossa ai limiti dell’area e Guruzeta di testa sfiora il palo opposto. Al minuto 94 l’arbitro fischia la fine dei tempi regolamentari.
Valverde cambia l’attacco biancorosso: fuori Sancet, Guruzeta e Iñaki Williams, dentro Muniain, Raul Garcia e Berenguer. Al minuto 101 Raul Garcia si guadagna un preziosismo calcio di punizione dai 20 metri, Muniain si incarica della conclusione che sorvola la barriera ma si spegne di poco a lato sul primo palo. Nel secondo tempo supplementare Lekue prende il posto di un esausto Berchiche, Berenguer entra in partita con una serpentina tra tre avversari sulla destra, ai limiti dell’area calcia ma la palla viene respinta.
Il Mallorca non ha molte armi se non buttare palla in area e sperare in qualcosa, come al minuto 108’ dalla sinistra Toni Lato mette un pallone che Sanchez vorrebbe deviare in porta, Julen Agirrezabala in leggero controtempo si tuffa e devia una palla velenosa, per poi controllarla. Al 111’ minuto, un trentacinquenne di nome Oskar, si muove pieno di energie sull’out di destra, Vesga lo imbecca, dal fondo De Marcos mette in mezzo per Nico Williams che calcia a botta sicura ma è Maffeo in scivolata disperata a deviare in angolo. Un minuto dopo il Mallorca con Morlanes butta in area un’altra palla dalla sinistra, Muriqui la prolunga verso la porta e Julen ancora una volta è superlativo con ottimi riflessi tuffandosi e respinge. Dopo altri due minuti, l’arbitro fischia la fine dei supplementari e la coppa si deciderà ai rigori.
Julen Agirrezabala para il rigore di Morlanes
Il Mallorca esulta per il risultato ottenuto e sperato anche dal loro allenatore Javier Aguirre, sapendo anche che Greif era un portiere di maggior esperienza nella sfida dagli 11 metri, ma la realtà sarà che prima Morlanes si farà parare il tiro da Agirrezabala e Radonijc regalerà il pallone alla curva bilbaina, mentre i biancorossi li segneranno tutti, con Raul Garcia, Muniain, Vesga e quello decisivo di Berenguer che dichiarerà l’Athletic vincitore.
l'esultanza dei giocatori dopo il rigore decisivo di Berenguer
PROMOSSI & BOCCIATIBocciato il terreno di gioco de La Cartuja: troppi giocatori sono scivolati in diverse zone del campo, non degno per una finale che ha regalato una bella partita intesa con tante emozioni; se in questo stadio si deve giocare una partita all’anno, forse è meglio che la federazione inizi a ripensarci.
Txingurri solleva la coppa
I promossi facile dire a questo punto tutti, ma se vogliamo indicarne alcuni, eccovi accontentati: il primo è Nico Williams, era il giocatore con i riflettori puntati addosso e non ha disatteso le aspettative. Ha sbagliato qualcosa di troppo, ma dobbiamo ricordarci che è un ragazzo di soli 21 anni ed è alla seconda stagione da titolare ma molte difese gli tendono trappole ovunque si muova, ma il passaggio per Sancet è classe pura. Il secondo è Julen Agirrezabala, non impeccabile in alcuni frangenti, ma ai rigori non si fa innervosire dal rigore di Muriqui e risponde alla grande al successivo penalty di Molanes: Julen no falla! Il terzo è Vesga, che ha perso il posto da titolare diversi mesi fa, ma gioca una partita intelligente, è sempre stato nel posto giusto al momento giusto e segna pure il rigore che dà il doppio vantaggio all’Athletic.
L’ultimo è Ernesto Txingurri Valverde, il vero condottiero di questa squadra, mantiene la calma e guida la squadra alla meritatissima vittoria.
Muniain solleva la Copa sul podio
LA SENTENZA40 anni dall’ultima Copa vinta (supercoppe escluse) sono tantissimi per una squadra che annoverava 24 trofei vinti nella competizione, ma da quella vittoria 5 finali perse, e di recente anche due semifinali perse contro squadre abbordabili dopo aver eliminato Real Madrid e Barcelona nei turni precedenti. Questa finale ripaga le tantissime fatiche, i tantissimi insuccessi che si stavano accumulando: se la prima vittoria dell’Athletic non è quella di vincere ma quella di esistere, per come affronta le sfide in un calcio sempre meno della gente e sempre più legato al marketing e ai profitti, trionfare nella coppa nazionale e rimanere comunque fedeli a sé stessi, questa coppa significa molto di più, vista anche la moltitudine di persone che il giovedi’ successivo erano sul Nervion ad assistere alla gabarra.
i festeggiamenti sulla gabarra, lungo il Nervion
Chiudo con la celebrazione della vittoria della Copa da parte del Bilbao basket “por los que lo viveron. En memoria de los que no pueden vivirlo, Por los que lo viven por primera vez.”