15 MAGGIO 2025 - 36a GIORNATA DI LIGA 24/25

GETAFE 0 - ATHLETIC CLUB 2

76' Guruzeta (A), 89' Vivian (A)


GETAFE : Soria; Iglesias (85' Nyom), Duarte, Alderete, Rico; Arambarri; Milla; Terrats (85' Bekhoucha), Uche (85' Yildrim), Coba (79' Gonzales); Rodriguez (67' Majoral). All. Bordalas


ATHLETIC CLUB: Simón; Gorosabel (85' De Marcos), Vivian, Yeray, Berchiche; Jauregizar (85' De Galarreta ), Vesga; Berenguer (91' Nuñez), Guruzeta, Gómez (57' Boiro); Sannadi (57' Sancet). All. Valverde


gli higlights di Getafe - Athletic Club


L’Athletic torna finalmente nella massima competizione europea per club, alla quale non partecipava dall’edizione 2014/2015. Pass staccato grazie alla vittoria ottenuta al Coliseum contro il Getafe (reduce da 5 sconfitte in fila), al termine di una partita tosta e che gli zurigorri hanno poi risolto nella ripresa, anche grazie ai cambi di Valverde.

Il sempre simpatico Bordalas deve fare a meno del suo miglior difensore e cioè Djené, espulso per 3 gare dopo un tentativo di aggressione verso l’arbitro, dunque con un comportamento da perfetto capitano del Getafe.

Txingurri tiene invece a riposo Ruiz de Galarreta –a favore di un ottimo Vesga- e schiera contemporaneamente Maroan e Guruzeta. Quest’ultimo si posiziona alla spalle di Maroan nel canonico 4-2-3-1 utilizzato in fase di non possesso; con la palla tra i piedi, invece, l’Athletic si dispone con una sorta di 3-4-2-1, con Yuri stretto vicino ai due centrali e Gorosabel e Unai Gómez molto alti e larghi.


Il primo brivido lo regala Unai Simón, che manca l’uscita su cross da sinistra di Diego Rico, ma fortunatamente il colpo di testa di Arambarri –il cui cognome urla “Diaspora Vasca” da ogni dove- termina comunque fuori.

Verso il finire dalla prima frazione è ancora il centrocampista uruguagio a provarci con un tiro da lontanissimo, alto di poco. Finisce così un primo tempo soporifero.


La ripresa si apre con un lancio millimetrico di Vesga che trova Guruzeta, la cui conclusione al volo è ciabattata e finisce di poco a lato.

Al minuto 55 entrano Adama e Sancet per Gómez e Maroan; la partita cambia, con l’Athletic che aumenta la sua pressione e si rende pericoloso con l’ex calciatore dell’Osasuna Promesas, che per due volte non inquadra lo specchio da dentro l’area di rigore. Vedendo avvicinarsi il punticino che manca alla salvezza, il Getafe rinuncia via via ad attaccare, non superando quasi mai la propria metà campo.

Il meritato gol del vantaggio arriva quando manca ormai un quarto d’ora: Jauregizar verticalizza alla perfezione per Berenguer, che stoppa bene a seguire, Duarte interviene in tackle ma lascia lì il pallone per l’accorrente Guruzeta, che stavolta è chirurgico col sinistro che bacia il palo alla destra di Soria prima di insaccarsi.

L’Athletic amministra e trova il gol della sicurezza all’88’, quando un corner battuto da Berenguer termina precisamente addosso a Vivian, che ha il tempo di controllare e battere l’incolpevole Soria con un tocco di punta.


Col pareggio del Betis in casa del Rayo sarebbe bastato un punto, ma i Leones non si sono accontentati né dovranno farlo nelle ultime due partite: in ballo c’è infatti ancora il quarto posto che, rispetto al quinto, garantisce dei vantaggi: banalmente più soldi, il bye per i primi due turni di Copa del Rey e –qui decidete pure voi se si tratta di un vantaggio o uno svantaggio- la possibilità di giocare la prossima Supercoppa. Visto lo scontro diretto favorevole, per la matematica bastano 3 punti.

É una vittoria che permette anche di riprendersi la vetta nella classifica delle squadre meno battute delle principali leghe europee, con 26 reti al passivo contro le 27 del Napoli. A margine, la qualificazione in Champions garantisce anche il pass per la Youth League, alla quale potranno prendere parte i ragazzi nati dopo l’1 gennaio 2007, ad eccezione di tre fuori quota.

Menzione infine per Gorka Guruzeta che, nell’intervista post partita, ha rivelato di soffrire da febbraio di una fascite plantare con annessa rottura; in infortunio che, in certe giornate, gli creava finanche difficoltà a camminare normalmente e che spiega dunque il calo di prestazioni fin troppo repentino. Complimenti a lui e non solo per aver giocato infortunato, ma anche per averne parlato dopo una buonissima prestazione condita dal gol, quando invece avrebbe potuto tranquillamente farlo in precedenza per giustificare le tante prestazioni scialbe. Insomma, una squadra dove si gioca con cristalli di vetro piantati nel piede, fasciti con rottura, pubalgia, tendini della mano lesionati e ferite allo scroto e via andare.

ESTE ES EL FAMOSO ATHLETIC!


Antonio Mancuso