MANCHESTER UNITED: MANCHESTER UNITED: Onana; Lindelof (81’ Amass), Maguire, Yoro; Marzaoui (62’ Shaw), Ugarte (62’ Mount), Casemiro (81’ Mainoo), Dorgu; Fernandes, Hojlund, Garnacho (62’ Diallo). All. Amorim ATHLETIC CLUB: Agirrezabala; Gorosabel (62’ De Marcos), Yeray, Nuñez, Berchiche; Jauregizar, De Galarreta (61’ Prados, 73’ Vesga); Djaló (61’ Olabarrieta), Berenguer, Unai Gómez (67’ Guruzeta), Sannadi. All. Valverde gli higlights di Manchester United - Athletic Club Old Trafford, Teatro dei sogni, con il ricordo del 2013. Valverde perde, oltre a Vivian squalificato e Sancet lungodegente, anche i fratelli Williams, dovendosi reinventare l’attacco. La scelta cade su Avaro Djaló e Unai Gómez sugli esterni con Berenguer a giocare a tutto campo. In difesa Nuñez al centro e Gorosabel all’ultimo preferito ad un De Marcos in non perfette condizioni. Stesso undici dell’andata per Amorim. Sin dall’inizio l’Athletic è intraprendente, lo United fa fatica ad uscire dalla propria metàcampo, con un palleggio impreciso, utilizzando come unica arma i lanci a scavalcare la difesa, schierata altissima da Txingurri. Dopo 8’ minuti, De Galarreta scodella una palla da destra a sinistra, Gómez controlla, salta Lindelof e serve Berenguer che ha il tempo di stopparla e calciare in porta, ma la conclusione è troppo alta, da posizione favorevolissima. Al quarto d’ora Bruno Fernandes trova un filtrante per Garnacho, ma la palla è troppo lunga ed Agirrezabala esce basso e blocca. Sei minuti dopo e Dorgu sulla fascia sinistra, contatto in area con Gorosabel, arbitro e VAR non procedono per la massima punizione. Nonostante qualce strappo, sono i zurigorri che continuano a fare la partita e finalmente il pressing ripaga gli sforzi: lancio lungo dalla retroguardia, Sannadi lotta con Maguire, Djalo’ recupera il pallone e calcia ma il tiro viene respinto, Jaure recupera il pallone, se lo aggiusta e fa partire un tiro che pulisce le ragnatele sotto il sette ad Onana. Athletixales in visibilio e sfida che potrebbe riaprirsi. L’Athletic continua con il suo gioco, domina la trequarti ma non riesce a sfondare. Al 42’ Djaló perde una palla sanguinosa e i red devils con tre passaggi sono già davanti alla porta con Garnacho che prova il pallonetto su Agirrezabala ma la palla si spegne di poco a lato. Nella ripresa si apre subito con un’occasione in area per Djaló, servito da Gómez, ma la conclusione è pessima, facendo pentire tutti coloro che hanno riposto speranze in Alvaro. All’ora di gioco tre cambi per parte: per l’Athletic dentro Prados, De Marcos e Olabarrieta per Galaxy, Gorosabel e Djaló. Poco dopo, Lindelof perde palla recuperata da Prados ed entra a gamba tesa sulla tibia del centrocampista bilbaino, l’azione continua con Olabarrieta che calcia da fuori area, ma impatta male e la palla esce debolmente a lato. Per Prados la partita finisce qui, verrà sostituito da lì a poco da Vesga, per Lindelof nemmeno una amarilla. Lo United, soprattutto con l’ingresso di Diallo e Mount, inizia a macinare gioco e un’incursione di Yoro permette a Mount di eludere la pressione di Yeray e battere Agirrezabala per il pareggio. A questo punto l’Athletic esce completamente dalla partita, Guruzeta per un volenteroso Gómez non da l’ultimo sussulto. Da un incespicata di Fernandes su Nuñez, l’arbitro fischia un generoso fallo e dalla punizione svetta Casemiro che batte Agirrezabala per la seconda volta. Diallo semina il panico sulla destra insieme a Dorgu, spostato in quella zona con l’ingresso di Shaw a sinistra, e confezionano il 3-1 che Hojlund deve solo spingere in rete. Il 4-1 invece è un regalo di Agirrezabala, uscito per anticipare il danese, ma sul rinvio serve Mount che da centrocampo insacca nella porta sguarnita. Passivo troppo pesante per quello che l’Athletic ha messo in mostra, ma trovarsi con un organico ridotto all’osso proprio nel momento più importante della stagione ha complicato i piani di Valverde. A fine partita gli hintxas hanno continuato a cantare e ringraziare la squadra per l’impegno, con un saluto speciale a De Marcos, alla sua ultima partita in Europa. L’Athletic ha fatto una grandissima Europa League, il risultato non cancella quello di buono fatto fino ad oggi, mostrando un buon calcio e individualità interessanti. Bisogna ricordarsi che molti giocatori erano alla prima esperienza con l’impegno europeo e l’Athletic mancava dalle coppe da sette anni. Ora rimane solo il finale della Liga: Valverde e il suo staff dovranno lavorare soprattutto sulla testa della squadra per mantenere una posizione di prestigio in classifica.
Lodovico Monoli